Sta girando nelle pagine dei cacciatori una notizia su un’aggressione subita da un cacciatore finito successivamente in ospedale. Se la notizia fosse confermata non me ne fotterebbe un cazzo, corcato o morto il cacciatore non va mai rispettato, il problema che questi signori attribuiscono la paternità del gesto a noi del Movimento Centopercentoanimalisti.
Il fatto è accaduto a Mantova, colui che ha scritto l’articolo (non cito il sito perché non faccio pubblicità gratis a nessuno) ha scritto che gli aggressori avrebbero urlato il nostro nome durante la fuga (!). Domani mattina verrà querelato il responsabile di questa bufala per diffamazione, ma il punto non è questo. Dalle testimonianze riportate nella bacheca di una nota attempata cacciatrice siliconata in fresca, si vocifera che uno degli aggressori fosse un “rasta”. Premesso che nel nostro Movimento non siamo presenti a Mantova e quantomeno abbiamo attivisti “rasta”, anzi, sento puzza di bruciaticcio, sia se la notizia dell’aggressione fosse vera, sia se fosse falsa. Vi spiego i punti.
- Centopercentoanimalisti se fa male, lo fa bene, senza farsi sgamare
- Se il fatto fosse vero, rintracciare il “rasta” e il suo gruppo non sarebbe difficile
- Se la notizia dell’aggressione fosse falsa, lo scopo dei cacciatori di merda è chiaro, screditare il nostro Movimento nei loro ambienti, nel nostro gonfiare un cacciatore è solo un onore
- La notizia fino adesso è stata riportata solo dai cacciatori di merda, sulla stampa che conta nemmeno una riga
- Se la notizia fosse vera, è evidente che gli aggressori per depistare hanno urlato il nostro nome
- Spero invece che la notizia sia una bufala e basta, altrimenti se gli autori avessero veramente urlato il nostro nome mentre scappavano, dovranno ingaggiare delle guardie giurate, di giorno e di notte, avvisati.
Paolo Mocavero
Movimento Centopercentoanimalisti
L’articolo diffamatorio
La testimonianza della siliconata in “fresca” che parla del “rasta”