Le accuse. 21 gli imputati che dovranno difendersi dall’accusa di maltrattamento dei cavalli. A tutti, infatti, viene contestato di aver somministrato farmaci, prevalentemente di tipo cortisonico, in assenza di prescrizione medica o proibiti dall’ex Unire allo scopo di falsare le condizioni di salute dei cavalli e migliorarne le prestazioni agonistiche.I prelievi erano stati effettuati sia alla vigilia del Palio che il giorno stesso, dopo la finale. In riferimento ai prelievi fatti dopo la finale, nei campioni di sangue, l’Istituto Zooprofilattico aveva rilevato presenza di farmaci nonostante l’attestazione di fantini e proprietari che dichiaravano il contrario.
Gli imputati. Questi gli imputati: Antonio Villella e Laura Coda Zabetta (fantino e proprietario del cavallo Del Friscos del Comune di Baldichieri); Dino Pes (proprietario e fantino di Doctor Cini, per il rione San Secondo); Giuseppe Piccinnu e Livio Vedele (rispettivamente fantino e proprietario di Free Track che correva per il rione San Silvestro); Valter Pusceddu (proprietario e fantino di Genarmoly e Lord Nico iscritti per il rione San Paolo); Maurizio Farnetani e Mario Cottone (fantino e proprietario di Sacriportus che correva con i colori del rione San Martino-San Rocco); Alessio Michele e Paolo Pierino (fantino e proprietario di Scontroso, portacolori del Borgo Torretta); Andrea Farris, Patrizio Serra e Alessio Scaglione (il primo fantino e gli altri proprietari dei cavalli Querulo e Sesso Forte in quota al rione San Pietro); Giuseppe Zedde (fantino e proprietario di Hairspace e Knocker Knowels iscritti alla corsa per il rione San Lazzaro); Enrico e Luigi Bruschelli (fantino e proprietario di Brigant Manu per Castell’Alfero); ancora Luigi Bruschelli insieme a Sebastiano Murtas (fantino e proprietario di Jack Russel, cavallo scelto dal Borgo Tanaro); Alessandro Chiti (fantino e proprietario di Exepediter per il rione San Marzanotto); Silvano Mulas (fantino e proprietario di Dr House per la Cattedrale); Gianluca Fais e Antonio Binello (rispettivamente fantino e proprieatrio del cavallo Belle Glade che avrebbe corso per il rione Don Bosco).
I difensori. Nutrito il collegio di difensori al lavoro per dimostrare la totale estraneità dei loro assistiti alle accuse formulate dalla Procura. Uno di loro, l’avvocato Alberto Avidano ha annunciato: «Contesteremo le procedure adottate durante i prelievi che, secondo noi, sono fuori da ogni protocollo di polizia giudiziaria. E poi l’insuperabile ostacolo degli accertamenti irripetibili, riferendoci ai prelievi e alle analisi dei campioni di sangue eseguiti senza darne notizia ai difensori impendendo così ai consulenti della difesa di eseguire le loro comparazioni. In nessun caso – conclude l’avvocato Avidano – è stata messa in pericolo la salute dei cavalli che erano iscritti al Palio».
Fonte: Daniela Peira (la Nuova Provincia)