incatenamento al Casteller – video e foto

Sabato 2 marzo il Movimento Centopercentoanimalisti ha organizzato un presidio davanti ai cancelli del Casteller per chiedere notizie di Gaia e Papillon, due Orsi condannati all’ergastolo dai politici che governano una terra macchiata di sangue.

Un giornalista inventato (ne riparleremo presto), sputtanato, preso per il culo a più riprese e ghettizzato dai giornalisti veri, ha scritto che il nostro presidio era Nazionale, niente di più falso, mai pontificato qui o altrove una cosa simile. Pensate che questo fenomeno (pieno di denunce) insulta e denigra gli Animalisti in una pagina di bifolchi avvinazzati e tardone delle valli del Trentino, gestita da cacciatori di merda. Un vero “professionista”, non c’è che dire…

Alcuni Militanti si sono recati in anticipo al Casteller per incatenarsi. Sul posto è arrivata un’auto con due Agenti della Digos, successivamente due auto del corpo forestale. I Militanti si sono legati solo da un lato del cancello, per poter dare la possibilità, in caso di urgenze, di poter entrare ed uscire dal centro faunistico. Nonostante tutto, i forestali decidevano di entrare da un’altra parte.

Tale azione aveva lo scopo di attirare la presenza dei media che sono arrivati praticamente tutti, l’eco mediatico è stato davvero notevole.

Sempre il solito giornalaio inventato, ha parlato di flop, se intendeva come presenze si è perso il passaggio dove dichiaravamo che non ci interessavano i numeri, senza contare che nella richiesta per il presidio avevamo annunciato e previsto una 20ina di partecipanti. Sarebbe bastato leggere quello che hanno scritto i giornalisti veri, almeno poteva copiare come fanno i babbei alle scuole primarie.

Alla richiesta di dare prove della salute dei due poveri Orsi, un agente della forestale all’interno della struttura non ha nemmeno risposto, a conferma dell’educazione degli uomini del governatore ammazza Orsi.

Al presidio hanno partecipato altri Animalisti, che hanno sfidato la pioggia, a loro va il nostro ringraziamento.

Infine, noi ci prendiamo sempre la responsabilità delle nostre azioni, se arriveranno denunce, le affronteremo, al momento nessuna. Il vittimismo non ci appartiene, quello lo lasciamo ai pupazzi che si fingono guerrieri.

Prossimo appuntamento, domenica 17 marzo alle ore 14 al MUSE di Trento, per far conoscere ai turisti la vera realtà dei Trentini.

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