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La chiesa di San Nicolò all’Arena di Verona, è un luogo di culto consacrato nel 1697, ma i lavori iniziarono molto prima, furono interrotti momentaneamente a causa della peste 1630.
Il luogo da sempre, è meta di turisti, ma una decisione del parroco ha lasciato tutti di sale. Sui portoni e all’interno della chiesa, sono stati affissi cartelli in lingua Italiane e Inglese, dove si vieta l’accesso ai Cani.
Un divieto che non ha nulla a che vedere con la filosofia della Cristianità, sicuramente San Francesco non sarebbe d’accordo, dato che ogni incontro con gli animali, per il Santo, era un momento di gioia perché avvertiva in loro la presenza di Dio.
Nel tardo pomeriggio di martedi 20 agosto, alcuni attivisti hanno fatto un sopralluogo per confermare la presenza dei cartelli di divieto, hanno incrociato e parlato con il diacono Bruno, espondendo le loro perplessità. Il religioso ha spiegato che alcuni proprietari a volte non puliscono le deiezioni dei Cani all’interno della chiesa, almeno così ha raccontato. Inoltre ha promesso che parlerà con i “superiori”. Il dialogo è stato molto pacato e rispettoso.
Nella speranza che i “superiori” e la stessa diocesi di Verona, facciano marcia indietro sulla decisione assurda di vietare l’ingresso ai Cani, considerando che sono numerosi i preti che recitano messa insieme agli amici più fedeli dell’uomo, nella serata del 20 agosto, Militanti del Movimento CENTOPERCENTOANIMALISTI, hanno affisso uno striscione sul pavimento d’entrata della chiesa, quindi non sui muri, per rispetto al luogo di culto.
Lo striscione recitava: i Cani sono Angeli, San Francesco docet!
Altre azioni seguiranno, se il divieto non sarà rimosso.
Le discriminazioni non vanno mai bene, sia per gli umani, sia per gli Animali, esseri senzienti come recita la nuova legge “Brambilla” approvata di recente in parlamento.
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