MIGLIAIA DI RAGAZZE AMMALATE GRAVEMENTE DOPO IL VACCINO ANTI-HPV
Vaccino anti-HPV? No, grazie. Il 31 maggio scorso è apparso su The Independent un articolo che avrebbe dovuto creare un bel polverone anche in Italia. Ma i nostri giornalisti, ormai lo si è capito, sanno bene chi e cosa possono attaccare dai quotidiani che li ospitano e cosa, invece, è meglio tacere. Il risultato è che per gli italiani ciò che non appare sui giornali e in televisione, molto semplicemente, non esiste.
Il pezzo di Paul Gallagher dovrebbe attirare l’attenzione di chiunque (tranne, è ovvio, quella dei colleghi italiani) già dal titolo:migliaia di ragazze adolescenti ammalate gravemente in seguito alla vaccinazione di routine a scuola contro l’HPV.
Nella foto vediamo una delle tante sfortunate ragazze, Emily, insieme alla madre Caron. Guardatela la foto. Guardate i loro volti, i loro occhi, la loro espressione. Una famiglia rovinata da una vaccinazione. E rovinata dai giornalisti collusi che nascondono certi dati. Perché se la madre di Emily avesse conosciuto i rischi del vaccino, forse avrebbe evitato di farlo a sua figlia e oggi Emily starebbe bene.
“I sintomi sono notevolmente peggiorati tra la seconda e la terza iniezione – Ad un certo punto non ero in grado di muovere nulla di una parte del mio corpo“
Quando a Caron Ryalls è stato chiesto di firmare i moduli di consenso per la vaccinazione contro il cancro cervicale per sua figlia Emily, allora tredicenne, Caron pensò fosse la cosa migliore da fare per proteggere la salute di Emily. Eppure gli ultimi quattro anni della famiglia si sono trasformati in un vero incubo, dopo che Emily ha subito manifestato alcuni effetti collaterali. Solo due settimane dopo la sua prima iniezione anti-HPV, l’adolescente ha avvertito vertigini e nausea.
“I sintomi sono notevolmente peggiorati tra la seconda e la terza iniezione, tanto che sono andata più volte al pronto soccorso per dei forti dolori al petto e all’addome e per delle difficoltà respiratorie” ha riferito Emily, ora diciassettenne.“Ad un certo punto non ero in grado di muovere nulla di una parte del mio corpo. Non sapevo cosa mi stesse succedendo.“
Emily è una delle migliaia di ragazze adolescenti che si sono sentite molto male in seguito alla vaccinazione di routine introdotta nel 2007. È ancora in convalescenza e non ha idea di quando la sua salute tornerà alla normalità.“Prima della vaccinazione Emily aveva una ‘insignificante’ storia clinica, senza problemi“, ha affermato la signora Ryalls, 49, di Ossett, West Yorkshire. “Lei era sana come un pesce ed era la rappresente della scuola a hockey, netball, atletica. Inoltre era una ballerina appassionata. Era anche molto brava nello studio, aveva tutti voti alti ed era una delle migliori studentesse. Aveva un futuro molto promettente.“
La madre ha comunicato le condizioni di Emily al Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA). Negli ultimi 10 anni l’agenzia ha ricevuto quasi 22.000 segnalazioni di sospette reazioni avverse al farmaco (ADR) in 13 diverse categorie tra cui la vaccinazione di routine contro l’influenza, la MMR, il tetano, la difterite e la poliomielite, secondo una risposta della “Freedom of Information” rilasciata all’inizio del mese di Maggio.
Solamente nella categoria anti-HPV, si contano 8.228 reazioni avverse al farmaco, di cui 2.587 classificate come “gravi” – in base a diversi criteri, tra cui vi è la necessità di ricovero o soggetti ritenuti in pericolo di vita o casi ritenuti gravi da parte dell’individuo che ha fatto la segnalazione. L’agenzia MHRA ha dichiarato che i dati non riflettono il vero numero di reazioni avverse a causa di un “livello sconosciuto e variabile della sotto-segnalazione”. L’agenzia ha stimato di ricevere circa il 10 per cento di tutti i casi, ipotizzando che il numero effettivo di ragazze che soffrono di reazioni avverse da farmaco possano essere decine di migliaia.
Quindi facciamoci due conti: negli ultimi 10 anni, nel Regno Unito, ci sono state 22.000 segnalazioni di sospette reazioni avverse al farmaco che rappresentano solo il 10% del totale. Di conseguenza occorre moltiplicare per 10 le segnalazioni per ottenere il numero esatto di reazioni avverse: 22.000 * 10 = 220.000. DUECENTOVENTIMILA.
Solo nel Regno Unito, negli ultimi 10 anni, duecentoventimila (220.000) persone hanno avuto una reazione avversa dopo la vaccinazione! Ma cosa s’intende per reazione avversa? Ce lo spiega il sito Autismo e Vaccini, uno dei pochi siti italiani che ha riportato la notizia del quotidiano inglese:
Sulla base delle ammissioni proprie della MHRA, circa il 32% [o 2.633] degli 8.228 ADR riportate associati a vaccini HPV erano “gravi”. Da notare bene che le reazioni avverse gravi riconosciute dalla MHRA comprendono:
• reazioni avverse fatali
• reazioni avverse che mettono in pericolo di vita
• reazioni avverse invalidanti o inabilitanti
• reazioni avverse che causano anomalie congenite
• reazioni avverse che causano o prolungano il ricovero in ospedale
• reazioni avverse clinicamente significative
Non includono svenimenti e vertigini come qualcuno vorrebbe farci credere. Fortunatamente non possiamo utilizzare la stessa percentuale (32%) per calcolare e reazioni avverse gravi sul totale dei duecentoventimila casi perché questa percentuale riguarda solo il vaccino anti HPV che è uno dei peggiori. Quindi, senza ipotizzare una percentuale che valga per tutti i 220mila casi, ci limitiamo a considerare i dati sul vaccino contro il Papilloma Virus: 8.228 segnalazioni (che sono il 10% del totale) moltiplicate per 10 danno come risultato 82.280 reazioni avverse. Di queste il 32% sono gravi: 82.280 / 100 * 32 = 26.330.
Solo nel Regno Unito, negli ultimi 10 anni, ventiseimilatrecentotrenta (26.330) persone hanno avuto una reazione avversa grave dopo la vaccinazione contro l’HPV!
Ora chiediamoci: vale la pena rischiare tanto? Sempre l’articolo sopra citato di Autismo e Vaccini scrive: E’ bene ricordare che questo vaccino è dichiarato attivo solo su una piccola percentuale di ceppi responsabili delle infezioni da Papilloma virus, come si apprende dal bugiardino e dai documenti del produttore che, però, temiamo pochi leggano.
E, tanto per puntualizzare, sia chiaro che:quelle infezioni sono comunissime in tutte le donne; nella soverchiante maggioranza dei casi sono del tutto benigne e passano addirittura inosservate; il cancro del collo dell’utero ha anche altre origini che non siano il virus e, comunque, quella malattia è facilmente diagnosticabile con grande precocità ed è altrettanto facilmente curabile; nessun vaccino ha efficacia certa e, in caso di efficacia, questa non è affatto duratura.
Fonte originale: Paul Gallagher (The Independent) http://www.independent.co.uk/life-style/health-and-families/thousands-of-teenage-girls-report-feeling-seriously-ill-after-routine-school-cancer-vaccination-10286876.html#commentsDiv