solidarietà a queste Animaliste denunciate per aver disturbato i cacciatori di merda

L’ispirazione dicono di averla avuta dal film «L’Esercito delle 12 scimmie» dove un manipolo di sedicenti ecologisti compie incursioni negli zoo per liberare gli animali rinchiusi. Cristiana G. ha 22 anni abita nel centro di Torino e studia all’università, Chiara, Ilaria, Marika e Roberta, invece, hanno tra i 27 e i 43 anni vivono tra Milano e Rapallo. Sono tutte attiviste animaliste e sono specializzate negli assalti ai cacciatori, che in questi mesi sta creando a poliziotti e carabinieri più di un grattacapo.

Da settembre, infatti, nei boschi dell’entroterra di Genova e provincia sono state protagoniste di raid contro auto e fuoristrada, cani rapiti, assalti con spray al peperoncino: le pasionarie anti-caccia non si nascondono: «Siamo pronte a tutto per bloccare il massacro degli animali», evidenziano in post e messaggi in cui rivendicano le loro azioni che toccano tutto il Nord Italia. E la sigla utilizzata per firmare almeno due dei tre blitz genovesi è quella di Alf, Animal liberation front, l’associazione internazionale. «Si tratta – spiega un investigatore – di un gruppo eco terrorista che in Usa o in Gran Bretagna ha compiuto attentati, incendiato laboratori di ricerca». Ci sono legami tra queste attiviste e i gruppi estremisti? Al momento non ci sono elementi per stabilirlo.

La situazione in Liguria resta comunque piuttosto tesa soprattutto in questi mesi di caccia. Federcaccia ha diramato un avviso in cui si invita a filmare o fotografare con il telefonino eventuali blitz contro le doppiette e a non rispondere alle provocazioni. A Genova le pasionarie hanno colpito tre volte in due mesi. Due a metà settembre tra Montoggio e Creto – in un caso hanno aggredito con lo spray due cacciatori, nell’altro hanno liberato un loro cane – e una a metà ottobre quando sulle alture di Serra Riccò hanno bucato gomme e versato liquido corrosivo sulle jeep delle persone impegnate in una battuta di caccia. Cristiana G. in particolare è accusata dell’assalto ai cacciatori con lo spray. Le indagini dei carabinieri della compagnia di San Martino proseguono. E al momento vengono loro addebitate due aggressioni su tre. C’è dell’altro: i militari ipotizzano che queste attiviste agiscano come una vera e propria associazione per delinquere – reato che ieri è stato contestato formalmente – «sono una vera e propria struttura», scrivono in una relazione inviata alla Procura di Genova. Le tre attiviste che a Montoggio hanno sottratto il cane, interrogate dai militari diretti dal capitano Augusto Sorvillo, si sono difese: «Era denutrito e maltrattato, volevamo salvarlo.

Fonte: La Stampa 

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