Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ha fatto una gita in Trentino; ed è andato proprio a Pinzolo, dove è in corso la campagna elettorale per le comunali. Pinzolo, lo ricorderemo sempre, è il paese dove è stata vilmente ammazzata mamma Orsa Daniza, con la conseguente condanna a morte anche dei suoi cuccioli, rimasti soli.
Da buon demagogo, è stato prodigo di promesse che sa di non mantenere. Si è mostrato molto preoccupato della salvezza della montagna, che identifica con gli interessi dei proprietari e gestori di impianti sciistici, minacciati da “inique tassazioni”. Per noi invece è l’eccesso di piste e skilift che danneggia la montagna e l’ambiente e gli Animali che ci vivono, ma è una questione di opinioni. Da notare la felpa che indossava, con la scritta “PINZOLO”. Un nome che per noi è sinonimo di vergogna, di violenza gratuita, di insensibilità, di ignoranza.
Militanti di CENTOPERCENTOANIMALISTI, nella notte tra il 9 e il 10 aprile, hanno affisso sui cancelli della sede Lega Nord in via Torricelli, 43 a Verona (obiettivo scelto non a caso, luogo simbolo della diatriba leghista degli ultimi giorni) uno striscione gigante nel quale la felpa di Salvini è stata beffardamente “corretta”, l’Orsa Daniza e i suoi cuccioli non sono stati dimenticati, le azioni di boicottaggio contro il Trentino non si fermeranno.
Lo striscione
Il blitz