Milioni di pesci sono stati trovati morti in un fiume australiano. Le autorità locali attribuiscono la morte ai bassi livelli di ossigeno nell’acqua a seguito del ritiro dell’acqua dopo le recenti inondazioni. Inoltre, le alte temperature che si sono protratte nella regione negli ultimi giorni —ondate di caldo— aggravano ulteriormente le basse concentrazioni di ossigeno nelle acque, intensificando la mortalità degli animali che popolano questi ecosistemi.
La stragrande maggioranza dei pesci che sono morti nel fiume Darling, vicino alla città di Menindee, erano una specie di pesce d’acqua dolce australiano che si trova tipicamente nei grandi banchi dell’Australia settentrionale e centrale, e anche nel bacino di Murray-Darling. Anche altre specie sono state trovate morte in questo evento.
Non è stata la prima volta – e probabilmente non sarà l’ultima – che un evento di questo tipo e con questa portata si è verificato in questa regione australiana. Secondo la Murray-Darling Basin Authority (MDBA), ente di custodia del governo australiano, “il basso bacino del Darling ha subito tragici eventi di moria di pesci nel dicembre 2018 e nel gennaio 2019. In quell’occasione, animali morti hanno coperto un tratto di 25 miglia del Darling River, a valle dei laghi Manindee.” Per mitigare questi eventi di morte di pesci, l’MBDA sta cercando di trovare possibili soluzioni: l’ossigenazione e il ricambio dell’acqua sono tra le opzioni proposte.
Fonte: ilmeteo