la versione di Emma Bertolaso alle calunnie di Bernini e…

 
Castelbaldo, 26 maggio 2015
Alle ore 9.40 del mattino Emma Bertolaso esce dal rifugio di via Stradona e di reca c/o studio veterinario Dr.Rigo Luca in via Fanghi 11 a Villa Bartolomea(VR) dove rimarrà fino alle ore 15.40 circa rincasando presso il rifugio alle ore 16.Dopo pochi minuti dal suo ingresso in rifugio (non ha neanche il tempo di cambiarsi), sopraggiungono il comandante dei CC di Castelbaldo Valerio Carridi con suo collega, due donne e due uomini;
le ultime 4 persone con abiti borghesi non si qualificano ne’ presentano le proprie generalità nonostante le ripetute ed accorate richieste della Bertolaso.I due uomini sostengono di essere veterinari, le due donne si classificano come loro collaboratrici, sostengono di dover entrare… cercano di aprire il cancello di ingresso al rifugio forzandolo Emma dal canto suo si oppone (in assenza tra l’altro di mandato) perché teme che alcuni cani possano rischiano di uscire e disperdersi, non più recuperabili quindi nella campagna circostante.Emma Bertolaso chiede motivazioni e spiegazioni sul sopralluogo da parte di questi “estranei” e loro funzione nonchè di esibire eventuale mandato giudiziario (i controlli fino ad ora erano sempre stati eseguiti dal Corpo Forestale Dello Stato/Pubblici Ufficiali Veterinari ulss17 competenti sul territorio, tecnici e Polizia Locale in rappresentanza del Comune previa regolare qualificazione).

Per questo motivo davanti alla presenza di estranei la Bertolaso si dichiara disponibile al loro accesso in struttura SOLO in presenza del suo avvocato e del tecnico geometra incaricato il cui arrivo avrebbe richiesto 10 minuti di attesa, per contro il Maresciallo VALERIO CARRIDI sostiene che “noi non abbiamo bisogno di un mandato del giudice per entrare” e spinge Emma facendola cadere a terra all’ indietro e forza l’ ingresso facendo entrare le persone estranee sopracitate. Emma si rialza cerca di impedire l’ uscita di alcuni cani già fuori dal portone del Rifugio ma Valerio Carridi la ributta con violenza a terra facendola rimbalzare di oltre 2 metri e fa entrare codeste ignote persone nel rifugio contro la volontà della Bertolaso a terra.

Una delle donne cerca di adoperarsi per aiutarla a rialzarsi. Si specifica che tutto ciò avviene fuori dal primo ingresso del rifugio , trambusto visibile a breve distanza dalla strada e limitrofi, nella proprietà privata della signora Bertolaso ove la stessa ha anche domicilio/residenza.

Si specifica inoltre che Emma Bertolaso negli ultimi anni riceve posta anonima recanti offese e minacce, che è stata minacciata di morte e danni al rifugio (minaccia di dare fuoco allo stesso, denuncia rilasciata c/o questura di Rovigo), e che il suo rifugio un anno fa ha subito grave perdita per avvelenamento di tre cani da mano ignota.

Dato lo stato di invalidità la Bertolaso non si capacita del trattamento riservatole dal Carriddi e dai presenti con lui accorsi in questo “blitz”.

I sei attori sopracitati entrano in ogni angolo box del rifugio senza nulla chiedere e fotografano ogni cosa aprendo i cancelletti dei box cani e cancelli del gattile diviso dal canile da rete, incuranti oltretutto del fatto che i cani escono e si mescolano tra di loro, nonchè che i gatti possono uscire mescolandosi con i cani rischiando di essere sbranati dagli stessi.

L’ apertura dei box avviene in modo non consono ed indifferente alle misure di tutela e sicurezza sulla vita degli animali presenti dovute in questo caso. Emma Bertolaso cerca di intervenire per limitare i danni ma viene impedita in ogni sua azione. Riesce nonostante tutto a rimettere i cani nei rispettivi box.

Le due donne e i due uomini che dicono di essere veterinari senza esibire tessere con codice di iscrizione al relativo Ordine, osservano e fotografano, non visitano gli animali con strumentazione adeguata e non chiedono documentazione sanitaria sugli animali neanche su cani anziani o apparentemente critici di recente operati e/o in terapia continuativa x patologie croniche progressive (vi è disponibile refertazione/documentazione sanitaria redatta dai veterinari del rifugio per ogni singolo caso clinico).

All’ ingresso del rifugio Emma e gli altri presenti nella struttura/casa constata stupita ed angosciata una triste sorpresa: Il gattile all’ interno è tutto un caos, pesanti lettiere spostate dal posto abituale rovesciate e sovrapposte le une alle altre disordinatamente con dispersione delle deiezioni dei mici sparse in giro, le coperte usate per ricoprire lettini e divani dove dormono i gatti dono state strappate, spostate e trascinate ovunque, alcuni sacchi vuoti che erano riposti a parte come al solito ordinatamente si presentano ridotti in mille pezzi. Non si può far altro che capire che non può essere opera dei felini, qualcuno è entrato illegalmente nel rifugio in assenza della Bertolaso ed ha astutamente combinato tutto questo con uno scopo ben preciso.

Dopo il reportage fotografico realizzato dai quattro, Emma viene prelevata e condotta presso la caserma dei CC a Castelbaldo dove viene trattenuta per ore contro la sua volontà in attesa di presentazione per firma di un verbale (non era posta in arresto). Ripetutamente, con il passare delle ore, chiede di poter andare via stordita e preoccupata per tutto quello che sta accadendo, ma viene trattenuta fino a quando gli stessi carabinieri non ricevono una telefonata da parte dell’ avvocato con cui si rifiutano di parlare.

Alle 21 viene quindi riaccompagnata al rifugio dallo stesso comandante Carridi. Le viene consegnato un verbale che reca denuncia vs la stessa per maltrattamento di animali e resistenza a pubblico ufficiale.

Davanti al rifugio si presentano due donne :MONICA REATO e una certa GIOIA che VERBALMENTE sostengono di non sapere nulla di quanto sta accadendo e di essere state nominate custodi del rifugio in attesa di provvedimenti giudiziari, il Carridi conferma lo stesso, inoltre comunica che il rifugio è sotto sequestro cautelare per indagini preliminari in corso per i reati di cui sopra e che nessuno a parte queste due donne ed Emma Bertolaso, in quanto residente, possono entrare nel rifugio da quel momento in avanti.

Le due donne si proclamano nominate dal giudice come responsabili del rifugio per ogni scelta concernente gli animali, chiedono in seguito che il rifugio rimanga sempre aperto per dare loro adito ad entrare ed uscire come vogliono ed in qualsiasi momento, non viene esibito nulla di scritto in questo frangente, non vengono date spiegazioni alla Bertolaso. Monica Reato e tal Gioia entrano nel rifugio insieme ai due uomini sedicenti veterinari e prelevano i seguenti animali, a loro avviso maltrattati senza chiedere nessuna informazione sugli stessi alla Bertolaso, (età ,pregresso patologico, cure in atto ,indole dell’ animale), nessun contatto è stato consentito con i veterinari che dati tempo conoscono e seguono questi animali:

-STELLA, cagnolina anziana bianca meticcia, da 12 anni vive con Emma, presenta paraplegia in esiti di cimurro dal 2003.in quel tempo consegnata ad Emma dagli stessi veterinari ulss 17
-ETTORE, cane maschio meticcio marrone di circa 7anni affetto da cardiomiopatia dilatativa di recente diagnosi(18 maggio ambul.dr.Zaccheria) in terapia con farmaci cardiologici.
-gatto maschio bianco e grigio affetto da rinotracheite cronica da poco arrivato in rifugio ( terapia impostata da Dr.Zaccheria, ora deceduto a seguito dello spostamento)
-gattina bianca giovane con dermatite da poco abbandonata in rifugio (impostata terapia da dr.Zaccheria).

Questi animali sono stati prelevati dai due uomini e portati via in auto mentre Emma doveva rimanere inerme senza reagire altrimenti il Comandante Carridi l’ avrebbe arrestata (Testuali parole).
Nessuno di questi 4 animali era in pericolo di vita o in stato di maltrattamento. È stato comunicato verbalmente che venivano portati c/o clinica veterina S.Marco di Padova. Oggi la comunicazione che il gatto maschio è deceduto.

La cagnolina Stella affezionatissima ad Emma ha fatto di tutto per non farsi prendere, è emotiva e labile, dove si trova attualmente????

Chiusa in una gabbia in una clinica ? Allontanata dal suo habitat, libertà, dalle sue abitudini ed affetti, questo è maltrattare un cane anziano senza alcuna remora, potrebbe molto probabilmente morirne
Ad Emma non è dato di sapere neanche questo.

Da ieri sera è piantonata da Monica Reato e suddetta Gioia nel suo rifugio. Le due dettano legge ed ordini inerenti anche la vita privata di Emma, impediscono che faccia entrare amici e collaboratori citando il fermo sequestro, il tutto naturalmente SOLO verbalmente senza quindi nulla di scritto.

Le stesse fotografano le targhe delle auto di persone che raggiungono Emma ed il suo rifugio schedando e violando la privacy oltre ogni confine . Chi sono queste due persone che violano la privacy e diritti altrui in proprietà privata?

Si specifica che Monica Reato posta on line sui social network (“Adozioni Nordest su Facebook) chiari riferimenti diffamatori vs Bertolaso e il suo rifugio, diffonde notizie informazioni interferendo su indagini preliminari in corso, inoltre ci sono chiari riferimenti ad organizzazione nonchè richieste on line a chiunque interessato (in ambito privato) per affidi temporanei di cani gatti, nonchè stalli improvvisati, il tutto con la collaborazione fondamentale di tal Antonella Roana ivi accorsa da Vicenza in tarda serata.

È stato da più persone identificato Paolo Bernini di Cento (FE) in una della figure sedicente veterinario entrato nel rifugio, che ha personalmente e fisicamente prelevato, caricato e portato via Stella, Ettore e i due gatti dal rifugio di Emma.

Lo stesso oggi posta sui social network una campagna non reale e diffamatoria nei confronti di Emma con un video realizzato nel gattile messo a soqquadro in assenza di Emma, nonchè un manifesto di cani emaciati e maltrattati presentati con maestria al pubblico, tra i quali la piccola Stella ed un simil Rottweiller appena arrivato dal sud, salvato da soppressione certa che Emma sta curando senza sosta.
Tutti queste movimentazioni vengono effettuate senza naturalmente conoscerne i precedenti.

Emma non viene informata ne’ sullo stato di salute ne’ esattamente sul luogo dove sono ora i propri animali.

Il Comune di Castelbaldo nelle vesti dell’ Assessore Maurizio Busin, il Corpo forestale dello Stato, le Associazioni animaliste da sempre sostenitori di Emma e del suo operato trasparente ed amorevole nei confronti degli animali rimangono allibiti di fronte a quanto sta accadendo e si schierano dalla sua parte denunciando un vero preconfezionato agguato a cui sta seguendo una serie ingiustificata di soprusi e violazione della legge ai danni della Bertolaso e del suo rifugio per animali.

 

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