intervista a Paolo Mocavero sulla bufala dei volantini anti-vivisettori di Milano

SECONDO QUESTO ANIMALISTA, I MANIFESTI CONTRO I RICERCATORI SONO UNA MONTATURA
Di Giorgio Viscardini


L’animalista medio non se la passa bene. L’anno scorso ci eravamo occupati dei laboratori di farmacologia e di altre iniziative, ma vicende come quella legata a Caterina Simonsen e ivolantini sono talmente serie da richiedere un ritorno sulla questione. Lunedì infatti a Milano sono comparsi manifesti con nomi, cognomi, foto, indirizzi e numeri di telefono di docenti e ricercatori, ognuno accusato di essere “Vivisettore assassino di animali,” o responsabile di “aver torturato e ucciso animali da più di 30 anni e intossicato con farmaci e vivisezionato 63 conigli.” I volantini erano senza mandanti, ma Facebook, Twitter, quotidiani e tg hanno fatto uno più uno e ottenuto esattamente due: sono stati gli animalisti. L’indagine è aperta, e ognuno ha detto la sua—incluso ovviamente Giovanardi, che dopo la polemica anti-animalista del suo best seller ha definito la vicenda dei volantini “lo scandaloso ultimo episodio di fanatismo ideologico del fondamentalismo animalista.”

Chi però non ci crede è uno di cui ho il numero in memoria. Paolo Mocavero è il capo di Centopercento animalisti, quelli in fissa con i pirati e le tinte nere che abbiamo intervistato qui. Paolo è infatti convinto che i volantini di Milano siano il frutto di un complotto vivisezionista orchestrato dai poteri forti impauriti dalla sempre-più-forte onda animalista. L’ho chiamato e gli ho chiesto come stanno le cose.

VICE: Se non gli animalisti, chi sono gli autori di questi volantini?
Paolo Mocavero: 
Tutti tranne gli animalisti. Ma scusa, com’è che nessun volantino è stato firmato? E non dico con nome e cognome, ma con un qualunque riferimento animalista, un “ALF”, una “A” di anarchia, anche una zampa. Un animalista militante ci avrebbe messo qualcosa, sicuro.

Magari hanno avuto paura.
Ma che vuol dire, se scrivi ALF lo siamo tutti, io, il benzinaio, tutti. Fossimo stati noi avremmo scritto Centopercento animalisti, noi firmiamo, sempre e comunque. Lungi da me fare un volantino come quello, è da dementi. Che senso ha? Ma secondo te uno passa, lo vede, chiama il ricercatore e lo manda affanculo? No. È una cazzata. Mi sono messo nei panni di un analista, che senso ha fare un volantino, così? Casomai lo fai online, crei un sito e pubblichi una lista di tutti i vivisettori, questo ha più senso. Sarebbe pesante, ma almeno avrebbe un senso, almeno lo fai girare. Ma il volantino chi vuoi che se lo caghi? Pensi che la vecchia va dal fornaio, chiama il vivisettore e gli dice che è un bastardo? No, è tutta una montatura.

Dei vivisettori.
Ma è chiaro. A parte che le scritte sono fatte benissimo, uno che ha un po’ di paura la scrive strane, di fretta, mi spiego? Queste sono perfette. Secondo me—e metterei le palle sull’incudine—non è stato un animalista. I vivisettori hanno capito che la sensibilità animalista non è più solo dei militanti, si sono sentiti l’acqua alla gola e hanno calcato la mano, contro di noi. Poi fatalità, tutto queste viene fuori subito dopo le feste, dopo il caso Simonsen.

Non è un caso, ovviamente.
Per forza, con quella storia i vivisettori sono riusciti a dare un colpo micidiale all’immagine degli animalisti. Adesso parlano di nazimalisti, non commento neanche. Però lo ammetto, con Caterina sono riusciti a darci una bella batosta.

In pratica mi stai dicendo che anche Caterina è il risultato di un complotto vivisezionista?
Be’,  i vivisettori l’hanno mandata al linciaggio degli animalisti, e gli animalisti, quasi tutti, hanno abboccato. Non rispondi a una povera disgraziata in quelle condizioni. Ti sta sulle balle? Bene, ignorala. È è come sparare sulla croce rossa. Mi spiego? Io mi reputo una persona leale, una volta sono entrato in un circo e mi hanno aggredito in venti circensi. Sapevo cosa mi aspettava e mi sono preso le mie responsabilità. Poi, sono stati sleali, erano venti contro uno, fossero stati cinque contro uno poteva anche starci, venti no. Offendere questa Caterina è stato uguale. Non puoi offendere una persona malata, è già disgraziata di suo. Mi hanno fatto proprio incazzare, sono caduti in una trappola: era ovvio, era banale, poi è scoppiato il caso mediatico.

Un po’ come i volantini.
Questa volta hanno voluto strafare, invece di godersi la vittoria hanno esagerato. Con Caterina gli è andata bene. Lei si sta facendo usare, l’hanno informata male.

In che senso?

Vuoi che te ne parli? Benissimo. Al di là di tutto è evidente che la ricerca con lei non ha portato a nulla. Sei in quelle condizioni? Ecco, vuol dire che la ricerca sugli animali non serve a niente. Guarda il video, Caterina è malata. Quel video è la dimostrazione che la sperimentazione animale non serve a un’ostia. Se avesse mostrato un video in cui era malata e poi uno in cui era in piedi come Gesù Cristo con Lazzaro le cose sarebbe diverse, mi spiego?

Ok, Caterina è malata, certo, ma come dire, semplifico: è viva.
È proprio quello il punto, sì, Caterina vive, e quindi? Vedi, parliamo della stessa cosa. Al massimo la sperimentazione animale ti aiuta forse a sopravvivere, non a guarire. Ad oggi, credimi, non c’è stata nessuna guarigione, più malati ci sono più le case farmaceutiche sperimentano, e ci prendono in giro, è questa la realtà dei fatti.

Sì ma, ecco, non so come metterla. Se uno vuole sopravvivere…
Ma scusa, è come dire che uno sta su un burrone, e un tizio gli butta una corda. Prima o poi non ci sarà più nessuno che regge questa corda e lui cadrà. È la stessa cosa, è sopravvivenza. Poi anche lì bisogna vedere, chi lo sa, magari Caterina sopravviverebbe uguale senza niente, lei nemmeno lo sa.

Perché le ricerche in laboratorio non hanno mai prodotto niente.
Te lo ripeto, per me Caterina è in quelle condizioni perché quello che pontifica non le serve a niente, altrimenti sarebbe guarita. Quando mi dimostreranno che qualcuno è guarito veramente allora ne potremo riparlare. Me ne basta uno, ma per il momento niente da fare.

Quindi se te ne dico un paio possiamo parlarne?
Per ora non c’è niente di cui parlare, non ce ne sono, punto.

Ok, ma metti che…
Del parlare del se non si può mai dire, magari un giorno, magari… Però ci tengo, mi raccomando, specifica questa cosa: tutto questo non succederà mai, perché in duemila anni non è mai successo nulla, l’unica cosa che sono riusciti a fare è andare sulla Luna. Ecco, quello è l’unico dato certo che c’è.

Tornando a noi, com’è che si parla sempre più spesso di animalisti?
Ma come, i forconi no? I forconi hanno fatto una mobilitazione generale che è durata quello che è durata. Poi cos’è successo? Che sono stati subito ghettizzati e ridicolizzati. E quindi sono andati a quel paese. Stesso discorso per Green Hill. La liberazione dei beagle non l’hanno fatta i militanti, ma gente comune, non Mocavero o Centopercento, ma gente normalissima, comuni mortali. Poi da quella volta li è successo quello che è successo. La mobilitazione è aumentata e i vivisettori stanno barcollando.

Quindi voi siete il popolo, i forconi, e i ricercatori, la “lobby”.
Non la chiamo lobby, ma poteri forti. I poteri forti sono in politica e in qualsiasi settore. Ricordati che a me i cacciatori hanno perquisito casa due volte, per un manifesto normalissimo che non ho neanche attaccato io, quello del “Cacciatore, facci sognare tre metri sottoterra.” Mi ero ispirato al film di Scamarcio, hai presente no? Una volta mi hanno anche sequestrato un sito, per colpa di un commento di un utente, una cosa tipo “Un cacciatore in meno sulla Terra.” Mi hanno sequestrato tutto il sito. Però oh, chi se ne frega, stiamo ancora in piedi e nessuno ci spezza.

Però non è così per tutti, sei il primo che definisce idioti alcuni animalisti.
Certo, parlo degli animalisti dell’ultima ora, quelli che fanno gli animalisti da neanche un anno e si atteggiano a chissà chi. Chiunque può avvicinarsi a noi, però deve stare tranquillo, e imparare. Io bene o male quando ho iniziato mi sono documentato, non mi facevo ridere dietro quando mi chiedevano “come ti curi il raffreddore?” Se non so una cosa sto zitto, cerco di deviarla da un’altra parte. La verità è che in giro c’è un sacco di mediocrità, è spaventoso.

Come si concluderà la storia dei volantini? E se poi viene fuori che i manifesti sono veramente opera di animalisti?
Allora vado là e gli sputo in faccia. Noi di Centopercento usiamo l’intelligenza, le nostre azioni sono sempre eclatanti, ma con intelligenza. Di sicuro non scriviamo “muori di colpo” alla Caterina. [Comunque] Confido nelle indagini, Savina e Giuliano sono due ottimi investigatori. Ci metto le mani sul fuoco che riusciranno a scoprire qualcosa.

Quanto alle azioni di Centopercento, intendi agire un po’ come avete fatto contro Briatore?
Ecco sì. Con Briatore non abbiamo leso la sensibilità dell’opinione pubblica. Abbiamo scritto “Il tuo programma non cancella l’odore, VERGOGNATI FLAVIO BRIATORE,” mi spiego? Non era “Briatore ti uccidiamo” o altre puttanate simili.

E con lui avete vinto?
Be’ lui è stato un pirla ad andare a caccia, e poi ha negato. Su twitter ha scritto che non c’entra niente con la caccia. Per noi è una doppia vittoria, lui è andato a caccia, e in più si è vergognato. Abbiamo vinto, sì.

Avete qualcos’altro in programma? Magari contro i volantini, o contro Caterina.
Ci stiamo pensando. Sicuramente resteremo indifferenti, non ci faremo prendere per il culo dai vivisettori, ecco. Faremo qualcosa, ma staremo attenti alla sensibilità del pubblico. Proteste forti, ma nei limiti. Diciamo con del senso.

Irriverenti ma non troppo, un po’ forconi e un po’ UDC.
No dai, è che di animalisti idioti ce ne sono già troppi.

Tipo quelli dei volantini, se esistono.
Ecco, sì, ma credo proprio di no. Un animalista attaccherebbe una botta di volantini in università, tutti insieme, non uno di qua e uno di là, quello è roba di gruppi organizzati. Ma ti pare? È rischioso, c’è il terrorismo, è istigazione alla violenza, è penale.

Roba da vivisezionisti.
Sì, poteri forti.

Grazie Paolo.
Figurati, quando vuoi.

 

Fonte: vice.com

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