distrutte numerose auto di cacciatori in Toscana

Spaccano le auto dei cacciatori: danni per migliaia di euro Piombino, la rabbia dei componenti della squadra locale: «È successo due volte nel giro di pochi giorni. E scelgono solo quelle riconducibili a noi» di Guido Fiorini.

22 dicembre 2015 – PIOMBINO. Auto danneggiate, danni ingenti e tanta rabbia: anche perché è successo due volte nel giro di pochi giorni. Qualcuno, forse vandali, ma più probabilmente persone che non vedono di buon occhio la caccia al cinghiale e, soprattutto, chi la pratica, ha preso di mira le auto degli “amanti di Diana” della squadra Piombino-Populonia. Spaccandone parecchie, per danni complessivi di oltre duemila euro.

Sono circa una quarantina di cacciatori che, nel periodo in cui è consentito (la caccia al cinghiale è aperta, per legge, dal primo novembre al 31 gennaio) fanno battute regolari sul territorio. Stavolta, fra l’altro, erano nella zona del Casone La Sughera su richiesta di gente del posto, in particolare agricoltori, che vedono spesso il loro lavoro danneggiato dagli ungulati. «Siamo esasperati – ci racconta Mauro Franceschini, il capocaccia della squadra, che opera all’interno dell’Atc 9 Livorno –. Noi parcheggiamo le macchine in un posto dove è consentito, non danno noia a nessuno. Era successo qualche settimana fa, è successo di nuovo in questo fine settimana. Quando rientriamo dalla battuta di caccia le troviamo danneggiate: specchietti divelti, tergicristalli strappati di netto, fari rotti, graffi. Mi rendo conto che la caccia non sia amata da tutti, ma non facciamo niente di illegale. La nostra passione è consentita e, in questo caso, siamo venuti in questa zona per dare una mano a persone che hanno danni costanti dagli ungulati che si stanno riproducendo moltissimo. Non sappiamo chi possa aver fatto queste cose, ma vorremmo parlare con loro e vedere di trovare una convivenza. Se facciamo qualcosa che non va, ce lo dicano. Certo è che d’ora in poi saremo costretti a lasciare qualcuno a sorvegliare le macchine».

Rincara la dose un altro cacciatore della squadra, Alessio Di Roberto. «I danni sono pesanti, nessuno di noi si può permettere di spendere soldi ogni due-tre settimane per aggiustare la propria macchina». E Di Roberto alimenta il sospetto che, più che di vandali, si tratti di persone che non vedono di buon occhio la caccia. «Sono state danneggiate solo le auto che, in qualche modo, sono riconducibili a cacciatori. Quindi i furgoncini con dentro le gabbie per portare il cane o le macchine di qualcuno di noi che, magari, ha da qualche parte un adesivo di associazioni venatorie o di marche di accessori per la caccia. Questo mi fa pensare che vengano scelte. Eppure la caccia al cinghiale è legale e, in certe zone, serve anche a mantenere un certo equilibrio, visto la velocità con cui questa specie si riproduce e la voracità che hanno». E ancora: «Io sono stato fortunato, perché la mia macchina si è salvata. E credo di sapere perché: la mia è un’auto “pulita”, non ha né gabbie né adesivi, potrebbe essere di chiunque». I cacciatori hanno tutti fatto regolare denuncia dell’accaduto. E ora faranno anche la sorveglianza.

Fonte: Il Tirreno

 

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