SARMEDE. Cacciatore scivola e si spara nelle parti intime. Grave incidente venatorio domenica nei boschi sopra Sarmede. A ferirsi con la propria arma è stato F.D.C., 75 enne del paese. La scarica di pallini gli ha provocato gravi ferite tanto che ora l’anziano si trova ricoverato in rianimazione all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
L’episodio ha gettato nuovo sconforto nell’ambiente venatorio vittoriese già segnato dalla morte per malore di Giovanni Ballarin, 55 anni di Vittorio Veneto, avvenuta sabato scorso sul Monte Visentin durante una battuta di caccia al cervo.
F.D.C. aveva deciso di dedicare la mattinata di domenica a una battuta di caccia nei boschi del suo paese che così bene conosceva. Grande appassionato, non era certo un cacciatore alle prime armi, ma l’imprevisto si può celare dietro a ogni passo. È infatti bastato un attimo di disattenzione per fargli sfiorare la tragedia.
A metà mattina il 75 enne, mentre si trovava in un tratto scosceso e scivoloso, ha perso all’improvviso l’equilibrio finendo in un fosso. Imbracciava la sua fida doppietta, carica e pronta a far fuoco. Nella caduta è rimasto così ferito dalla sua stessa arma.
La scarica di pallini ha colpito in pieno F.D.C. al basso ventre e ad una gamba. Per fortuna il cacciatore non era solo. I compagni di caccia, udendo il colpo e i lamenti dell’uomo, sono subito accorsi. Lo hanno trovato sanguinante, steso sulla terra, con l’arma fumante poco distante. L’anziano è stato immediatamente soccorso e trasportato dai familiari al pronto soccorso di Vittorio Veneto.
I sanitari hanno deciso, vista la gravità delle sue ferite, di trasferire F.D.C. nell’ospedale del capoluogo dove è stato ricoverato a scopo precauzionale in terapia intensiva. Intanto i carabinieri di Cordignano hanno raccolto testimonianze e riscontri per cercare di riscostruire la dinamica dell’incidente. Alcuni anni fa in un incidente analogo aveva perso la vita il vittoriese Renato Casagrande, 66 anni, ex artigiano edile.
Il cacciatore era morto dissanguato dopo essere stato colpito da un colpo partito accidentalmente dalla sua doppietta. L’incidente mortale era avvenuto in un bosco sopra i Crodarossa, nei pressi dei laghi di Negrisiola all’imbocco della Val Lapisina. Per ritrovare il corpo dell’uomo c’era voluta una task force di una cinquantina di compagni cacciatori. Anche l’ex europarlamentare Giancarlo Scottà, già sindaco di Vittorio Veneto e grande appassionato di doppiette, l’anno scorso era stato ferito a un occhio da un pallino di rimbalzo durante una battuta venatoria a Cozzuolo.