la Storia (a lieto fine) di Zuma, vittima di animalari idioti

Piccola premessa

Una abbondante parte dell’Animalismo negli ultimi tempi è diventata una base logistica per  coglioni, asociali, frustrati, poveracci con manie di grandezza e truffatori. Il nome di Animal Liberation Front è spesso infangato da teste di cazzo alla ricerca di like. Noi ne conosciamo direttamente uno a cui hanno ucciso un Cane davanti al naso, ma il suo ostentato coraggio quando è arrivato il momento di dimostrarlo è finito per incanto nel cesso, pure la mazza da baseball ha messo come foto di copertina, sto gran vigliacco, traditore,  infame e coglione. Per non parlare di quelli che raccolgono fondi sui social per Animal Liberation Front, incredibile! Ma la colpa non è di queste merde, ma di chi fa le donazioni.

I precedenti

Lo scorso inverno tipa chiese aiuto ad un nostro Militante per “salvare” un Cane, diceva che aveva tentato di farselo consegnare anche pagando. Il nostro Militante, dopo il primo incontro, si rese conto che questa era una svalvolata, quindi la evitò come la peste. Il cane ovviamente non era maltrattato, era solo un capriccio, rendetevi conto. Chiariamo subito la nostra posizione: se un Cane viene tenuto in un giardino pulito con cibo, acqua, cuccia  pulita, curato, vaccinato e ogni tanto entra in casa, per noi non è maltrattamento. Non tutti sono come noi Animalisti che il Cane lo fanno dormire nel proprio letto, esistono persone che si comportano diversamente, ma non per questo bisogna additarli di maltrattamento.

I fatti

La svalvolata, una volta appurato che con noi non avrebbe avuto terreno fertile per le sue cazzate, evidentemente si è rivolta ad altri (chissà chi sono…. 🙂 ), a giugno si è ripresentata nel Bellunese  dalla famiglia che secondo lei maltrattava Zuma. Ancora una volta ha chiesto di comprare il Cane, senza fortuna, anzi, i proprietari di Zuma si stupirono non poco per quella richiesta assurda. Successivamente in pieno giorno, questa tipa e un’altra complice, sono entrate nella casa di Zuma e l’hanno rubato (non salvato). La sfiga (per loro) ha voluto che fossero riprese dalle telecamere di un vicino, auto e targa comprese.

L’epilogo

Dopo alcune settimane e indagini dei carabinieri, il povero Zuma veniva ritrovato in un rifugio (sembra non in regola) a Fontanafredda. Il povero Zuma, dimagrito,  era stato castrato, privo di microchip originale  sostituito con un altro intestato, per pura coincidenza, alla proprietaria del rifugio. Quest’ultima ha giustificato l’intestazione del Cane sostenendo che lo aveva trovato nelle vicinanze della sua struttura. Per la cronaca, sempre per una pura conicidenza, le ladre e la proprietarie del rifugio si conoscono molto bene. In quel rifugio ci sono parecchi Cani del Sud, la maggior parte vengono stallati dalle volontarie del meridione, la proprietaria chiede un’offerta “libera” per ogni Cane di 120 euro al mese. Ora moltiplicate per 50, anche se i Cani sono circa una settantina…

Alcuni hanno messo in dubbio la storiaccia, dicendo che il Cane fosse maltrattato. Balle! BALLE! Se ci siamo esposti è perchè sappiamo bene come sono andate veramente le cose, com’era ed è tenuto Zuma in quella casa, non un appartamento, ma una VILLETTA!  Guai agli infami e a coloro che continuano ad usare il nome di Animal Liberation Front impunemente. Fate schifo!

Questo il video di Zuma di nuovo a casa, per motivi di privacy abbiamo tagliato il filmato. Zuma sta bene!

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