la risposta di Centopercentoanimalisti alle denunce dei cacciatori

Come prevedibile, i cacciatori del trevigiano danno in escandescenze dopo lo striscione affisso dai nostri militanti a Cestelcucco: “L’unica festa buona è quella del vostro… funerale!”
Accecati dalla superstizione e dalla loro cattiva coscienza, minacciano denunce (sai che novità!) e si permettono di fare i moralisti. Non sono abbastanza intelligenti da cogliere la valenza ironica del messaggio.
Uno di questi fenomeni dice: “Noi non auguriamo la morte a nesssuno”. Infatti loro non augurano, loro uccidono direttamente Animali innocui e indifesi; e la cosa più grave è che si divertono nel farlo! Viltà e sadismo sono peculiari dei cacciatori.
Un altro dichiara che loro “fanno un servizio alla comunità”. Bel servizio! Ammazzare creature che sono un bene di tutti, inquinare l’ambiente con plastica e piombo, rendere insicuro l’andare per boschi e campagne, o anche solo lavorare nel proprio orto, invadere le proprietà…… Un terzo ci invita ad “uscire allo scoperto”. Noi non ci siamo mai nascosti, la paternità dei messaggi è evidente.
 
E ricordiamo che proprio a Castelcucco, nel 2011, i nostri militanti hanno assediato per due ore i cacciatori convenuti per una “cena sociale”. E neanche uno di loro è “uscito allo scoperto”!
 
Un altro ancora dice che noi “ci lamentiamo per i Cinghiali. Siamo al delirio! Noi ci opponiamo da anni all’uccisione dei Cinghiali, che tra l’altro sono stati introdotti proprio dai cacciatori a scopo venatorio. Ma già, a questi autoproclamatisi “difensori del bosco” basta sparare e uccidere, non importa chi, basta poterlo fare senza rischi e senza fatica, magari seduti in una comoda altana.
Nel ribadire che le loro denunce non ci fanno né caldo né freddo, confermiamo la nostra linea di lotta contro la caccia (e la pesca), attività nocive e immorali che vanno abolite, come vorrebbe la maggioranza dei cittadini. E diamo loro appuntamento per le nostre prossime azioni.

 

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